Storia della cannabis in California Pt. II

Questo articolo esaminerà la storia moderna della cultura della cannabis in California. Quando ci siamo lasciati l’ultima volta, la California era diventata il primo stato a protestare apertamente contro la politica di proibizione della cannabis del governo federale, approvando il Moscone Act. La legge rendeva il possesso di un’oncia (28 grammi) o meno di cannabis un reato minore e non un reato.

Fu in questo ambiente che la cultura della cannabis in California continuò a fiorire. Milioni di californiani erano disposti a correre il rischio di consumare cannabis sapendo che essere colti in possesso di meno di 28 grammi avrebbe comportato una multa e non un grave periodo di carcere. Questo portò a una forte domanda nello Stato d’oro e, fortunatamente per gli amanti della cannabis, gran parte del clima e del territorio della California erano perfetti per la coltivazione della cannabis.

L’atmosfera relativamente rilassata intorno alla proibizione della cannabis e la domanda a livello statale crearono un’intera classe di “maestri coltivatori”, e negli anni ’80 la California divenne nota per la cannabis più o meno come la Francia divenne nota per il vino. Inoltre, intere comunità sono sorte sia nel nord che nel sud della California. Berkeley e Santa Cruz portarono la bandiera a nord, mentre Venice Beach e Mendocino divennero i bastioni della cultura della cannabis nella parte meridionale dello Stato. 

Venice e Berkeley divennero noti come luoghi in cui i forestieri potevano venire a “fare incetta” di cannabis di qualità. Tutto ciò avvenne mentre l’industria cinematografica e musicale, entrambe note per non solo tollerare ma anche apprezzare la cannabis, continuavano a trainare l’economia californiana e a rimodellare lentamente l’atteggiamento degli americani nei confronti della cannabis.  

Nel corso degli anni ’80, coraggiosi pionieri dell’intrattenimento come Cheech Marin e Tommy Chong contribuirono a rendere la cannabis mainstream con i loro brillanti film “Cheech e Chong” che raccontavano le loro disavventure da sballati. La generazione di persone cresciute guardando i loro film comprendeva personaggi come Calvin Broadus e Andre Young, che sarebbero diventati famosi come Snoop Doggy Dogg e Dr. Dre. Lo stesso vale per i giovani di South Gate che sono cresciuti fino a formare i Cypress Hill.

Sul fronte legislativo, il lento slancio è arrivato a un punto culminante quando i baby boomers e i loro figli si sono recati alle urne nel 1996 per approvare il Compassionate Care Act, che ha legalizzato la cannabis terapeutica. Sebbene il governo federale abbia inizialmente preso provvedimenti per contrastare la California, è diventato presto chiaro che quando lo Stato più popoloso della nazione decide di volere la cannabis legale, nessun governo può davvero fermarlo. 

Per anni, il governo federale ha cercato di fare irruzione nei dispensari locali che offrivano cannabis terapeutica, ma alla fine erano davvero troppi. Altri Stati hanno raccolto il testimone quando Washington e Colorado hanno legalizzato la cannabis a scopo ricreativo nel 2012. Quattro anni dopo, nel 2016, la California ha chiuso il cerchio. Poco più di 100 anni dopo essere stato il primo Stato a mettere fuori legge la cannabis, la California ha legalizzato la cannabis ricreativa per gli adulti. 

È stata una corsa lunga e selvaggia dalla corsa all’oro al 2016, ma la California ha dimostrato che un’azione aggressiva, tanta pazienza, insieme ad alcuni grandi film e musica sono più potenti della proibizione della cannabis. I californiani possono solo sperare che il governo federale impari dal suo esempio.

G13 è un club privato di consumatori di cannabis con sede a Barcellona e una piattaforma multidisciplinare che sviluppa e produce diverse attività legate principalmente alla cultura urbana, alla musica e all’arte.