Dopo le sconfitte in Arkansas e Oklahoma, l’impulso della riforma della cannabis è stato fermato negli Stati Uniti?
C’è un detto nel mondo della scrittura dei giornali che dice che sei bravo quanto la tua ultima storia. Con questo in mente, molti si chiedono se il movimento per la cannabis ricreativa stia iniziando a perdere slancio dopo aver subito sconfitte consecutive alle urne in Arkansas e Oklahoma. Entrambi gli Stati hanno clamorosamente sconfitto le misure per legalizzare la cannabis ricreativa nelle ultime settimane.
Forse ancora più scoraggiante è il fatto che il presidente Joe Biden sia pubblicamente contrario alla legalizzazione e che la Camera dei Rappresentanti, controllata dai repubblicani, sia ancora più fermamente contraria all’idea del presidente. Ciò ha portato alcuni a ipotizzare che il movimento di riforma della cannabis possa aver raggiunto il suo apice negli Stati Uniti. La risposta a questa domanda è una questione di prospettiva.
È vero che la cannabis ricreativa è stata recentemente respinta dagli elettori dell’Arkansas e dell’Oklahoma. È anche vero che si tratta di due degli Stati più conservatori del Paese, che hanno legalizzato la cannabis anche per scopi medici. Inoltre, la cannabis medica sta per arrivare in Kentucky, uno stato devastato dalla crisi degli oppioidi in America. Non si può fare a meno di chiedersi se la cannabis fosse stata legale in Kentucky fin dall’inizio, se il problema degli oppioidi non sarebbe andato così fuori controllo.
Detto questo, la battaglia per la riforma della cannabis non sarebbe mai stata lineare e facile. Ci sono state inevitabilmente delle battute d’arresto lungo il percorso e se c’è una buona notizia nel perdere un’elezione, è che esiste sempre l’opportunità di riprovarci alle elezioni successive, facendo tesoro delle lezioni apprese dall’ultima sconfitta. Quindi, anche se di recente ci sono state alcune battute d’arresto, resta il fatto che la cannabis è legale a scopo ricreativo o medico in 37 dei 50 Stati americani.
Tutti questi progressi sono avvenuti solo negli ultimi 25 anni, da quando la California ha legalizzato la cannabis terapeutica nel 1997. E soprattutto, il governo federale ha praticamente sventolato la bandiera bianca e ha rinunciato a cercare di distruggere l’industria della cannabis negli Stati in cui è stata legalizzata. Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto ai primi tempi della cannabis medica in California, quando la Drug Enforcement Administration faceva regolarmente irruzione nei dispensari di cannabis medica e arrestava tutti i dipendenti.
Quindi, la cosa importante che i riformatori della cannabis devono ricordare è quanta strada hanno fatto. No, la battaglia non è ancora finita, ma aver fatto così tanti progressi in così poco tempo è davvero notevole. Man mano che le nuove generazioni raggiungono l’età del voto, è probabile che i rimanenti Stati che non hanno ancora aderito alla riforma si ravvedano. G13 Magazine vi terrà informati sugli ultimi sviluppi.
G13 è un club privato di consumatori di cannabis con sede a Barcellona e una piattaforma multidisciplinare che sviluppa e produce diverse attività legate principalmente alla cultura urbana, alla musica e all’arte.