Diventa chiara la visione a lungo termine della Thailandia per la cannabis legale

Molte antenne sono state alzate in tutto il mondo quando la Thailandia è diventata la prima nazione asiatica a legalizzare la cannabis alla fine del 2022. Anche se il Paese aveva legalizzato l’uso della cannabis a scopo terapeutico nel 2018, l’uso ricreativo sembrava un sogno lontano; fino a quando non lo è stato. Sebbene la Thailandia abbia sempre avuto una cultura attiva della cannabis, ha mantenuto le severe leggi anti-cannabis che sono comuni in tutta l’Asia

Ora che la cannabis è diventata legale in Thailandia, la visione a lungo termine del Paese sta diventando più chiara. L’obiettivo della Thailandia non è quello di diventare una “Amsterdam asiatica”, ma piuttosto di diventare una destinazione per un turismo della cannabis di lusso e di alta gamma. Questo obiettivo si sposa bene con il fatto che la Thailandia è già un luogo popolare per gli stranieri che vengono a ricevere trattamenti medici o a sottoporsi a interventi di chirurgia plastica.

Si stima che quasi 30 milioni di turisti all’anno si rechino in Thailandia per il settore del benessere e della salute mentale. Tuttavia, l’industria turistica tailandese è stata decimata dalla crisi di Covid. Attualmente si spera che le proprietà curative della cannabis si combinino con l’industria della salute e del benessere esistente in Thailandia per trasformarla in un centro di turismo del benessere di alto livello orientato alla cannabis. 

In tutto il Paese stanno aprendo caffè che servono tè e gastronomia infusi di CBD.  C’è persino l’idea di creare “zone sicure” in cui le persone possono consumare la cannabis, per consentire ai turisti di consumare la cannabis in varie aree del Paese. Attualmente, le nuove politiche thailandesi sulla cannabis si applicano solo ai cittadini thailandesi

Sebbene sia possibile (e relativamente facile) per i turisti procurarsi la cannabis in Thailandia, non è ancora legale per i turisti possederla. Anche la legalizzazione della cannabis terapeutica non si è evoluta completamente su come incorporare i cittadini non thailandesi nel sistema legale della cannabis del Paese.

Nonostante le molte domande e gli ostacoli che rimangono, è chiaro che la Thailandia sta tracciando un nuovo percorso sulla cannabis. Le nazioni vicine dell’Asia sud-orientale stanno osservando da vicino i risultati. Se la Thailandia avrà successo con il suo nuovo piano per la cannabis, potrebbe portare a un cambiamento di rotta per la cannabis in una parte del mondo in cui il semplice possesso di cannabis può comportare lunghe pene detentive o la pena di morte. 


Nel frattempo, i turisti che si recano in Thailandia dovrebbero comunque procedere con cautela quando si tratta di cannabis. A prescindere dal cambiamento dell’ambiente legale per i cittadini thailandesi, il tentativo di contrabbandare prodotti a base di cannabis all’interno o all’esterno della Thailandia è ancora un reato grave. Detto questo, la situazione in Thailandia è certamente incoraggiante per i riformisti della cannabis di tutto il mondo. G13 Mag terrà d’occhio questo spazio e informerà i lettori dei nuovi sviluppi che si verificheranno.

G13 è un club privato di consumatori di cannabis con sede a Barcellona e una piattaforma multidisciplinare che sviluppa e produce diverse attività legate principalmente alla cultura urbana, alla musica e all’arte.

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