CLUBS porta l’arte sul dancefloor nella sua seconda edizione
CLUBS è il festival d’arte che si propone di avvicinare la club culture a tutti i cittadini e di rivendicare gli spazi della vita notturna come luoghi di conoscenza, sperimentazione e creazione artistica. Il 17 e 18 dicembre l’iniziativa CLUBS ha invaso le piste da ballo di Barcellona e Hospitalet portando danza, immagini e opere surrealiste nei club dove siamo sicuri che più di una volta avete ballato senza sosta: Sidecar, Apolo, Salamandra, Freedonia, Meteoro e Pumarejo.
Tra le mura del Sidecar abbiamo visto il lavoro di Cecila Bengolea, un’opera audiovisiva in cui viene rappresentata la figura di una donna di ghiaccio che continua a cambiare posizione con un unico obiettivo: sciogliersi ogni volta. L’opera di Anne-Lise Coste è un’opera d’arte completamente confusa: si vede una frase rivendicativa su un pezzo di plastica che, leggendo la descrizione, si capisce essere scritta sulla plastica che avvolge il materasso.
Freedonia ci ha mostrato l’inquietante opera di Bianca Kennedy dove il protagonista è coinvolto in situazioni bizzarre in cui ha a che fare con dei rossetti che simulano peni o finisce in un’orgia con i suoi cloni e una bambola gonfiabile in modo che alla fine si ritrovino tutti senza arti. Rineke Dijsktra ha raccolto immagini di varie persone che ballano in modi diversi da sole, in primo piano rispetto alla macchina fotografica.
Una volta a Meteoro ci siamo seduti sui divani per guardare “Conglomerate”, la cosa più simile a un programma di zapping che ci ha fatto sentire in un’altra epoca. Nella seconda sala siamo stati trasportati in un club abbandonato con i suoi volantini sul pavimento e della musica hip hop, afrobeat, jungle o dancehall a tutto volume.
All’Apolo abbiamo potuto assistere a un mini documentario che riflette il modo in cui tutti lasciamo l’Apolo ogni volta dopo una delle sue serata, ascoltando i campionamenti di Cövco in studio o la rappresentazione dei suoni degli strati della terra da parte di Noelia Covelo Velasco. laSADCUM ci ha lasciati ipnotizzati con le danze legate alle frasi che accompagnano i visual e riprodotte dall’intelligenza artificiale che si dimenano come robot leggeri nello stesso momento in cui i loro movimenti vengono interrottii.
CLUBS ci ha regalato una giornata intensa e divertente con sessioni bizzarre che consigliamo vivamente per la sua terza edizione del prossimo anno. Cosa avranno in serbo i suoi artisti per la prossima? Abbiamo un anno di tempo per scoprirlo!
G13 è un club privato di consumatori di cannabis con sede a Barcellona e una piattaforma multidisciplinare che sviluppa e produce diverse attività legate principalmente alla cultura urbana, alla musica e all’arte.